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Vespertino allo “Joppolo” – E la sala diventa particolarmente calorosa

12 Marzo 2018 articoli per Scomunicando.it Teatro


Sala particolarmente calorosa, nonostante l’inusuale freddo che attanaglia la nostra Provincia in queste Idi di Marzo, quella del Beniamino Joppolo che ieri ha accolto “Fiato di madre… e voglio dire!” di e con Sergio Vespertino.

Sì è infatti, sin dalle prime battute, instaurata una forte empatia fra il pubblico e gli artisti.
Uno spettacolo ben congegnato in ogni dettaglio e interpretato con grande maestria; un riuscitissimo mix di comicità fine e garbata -davvero rara di questi tempi-, musica, ricordi e riflessioni sui rapporti interfamiliari (soprattutto quelli che intercorrono fra madri e figli), ma anche sul teatro stesso e sull’attualità, sempre attente, pertinenti e mai appesantite da una certa patina retorica che talvolta invece permea di sé tanta comicità attuale.
Uno spettacolo collaudato e con alle spalle tutta una serie di successi che è riuscito tuttavia a sorprendere ancora una volta appassionati e intenditori di teatro per la cura minuziosa riservata ad ogni dettaglio e per l’appassionata interpretazione dei due artisti sul palco. Pierpaolo Petta con la sua magica fisarmonica e Sergio Vespertino col suo seducente (e, mi ripeto ma occorre sottolinearlo, garbato) affabulare hanno letteralmente sedotto l’intero pubblico presente in sala; una scarica di buonumore che per circa due ore ci ha elettrizzato, trasportando i meno giovani verso i bei ricordi dell’adolescenza legati alla mamma e alla famiglia e fornendo invece ai più giovani una sorta di simpaticissima ed irresistibile “guida” per districarsi all’interno del focolare, di cui, con tutte le sue contraddizioni, la mamma è – come sottolinea l’autore – motore, guida e custode.
Ma la peculiarità di questo fresco racconto di formazione (cosa che ho visto accadere solo una volta qui al Beniaminio Joppolo e, per inciso, con Antropolaroid di Tindaro Granat) è senz’altro quella di non esaurire la propria energia con la chiusura del sipario e anzi arricchendosi ulteriormente delle esperienze degli spettatori, che fermandosi a lungo in sala si scambiavano racconti ed aneddoti, ora sui supplizi delle siringhe di vetro o delle supposte, ora sugli sguardi severi della madre per un ritardo di qualche minuto il sabato sera, o ancora ricordando la propria maestra etc.etc.
Un altro successo destinato ad essere ricordato a lungo a Pattidunque per la rassegna curata dalla direttrice artistica Anna Ricciardi.
Armando Di Carlo

 

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