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STAR TREK, SERIE TV CULT DI FANTASCIENZA, E LO STIC, CASA DEI TREKKERS

15 Gennaio 2014 articoli per PostPopuli Cinema Interviste


di Armando Di Carlo

Spazio, ultima frontiera. Eccovi le inchieste di PostPopuli, dirette all’esplorazione della passione per la fantascienza, alla ricerca di nuovi punti di vista su serie tv e saghe, fino ad arrivare laddove nessun magazine è mai giunto prima.

Non oso avventurarmi nel calcolo della data stellare di questo articolo, ma certamente non potevo esimermi dal parafrasare la celeberrima intro di quella che senza dubbio alcuno è la serie tv sci-fi più popolare al mondo, Star Trek (TOS*), per meglio focalizzare il tema principale di questo viaggio all’interno della fantascienza: il fandom* italiano del genere.
All’apparenza, questo mio viaggio, potrebbe sembrare più una gita che un’avventura “Where No Man Has Gone Before”; quanti infatti non conoscono Star Trek, Star Wars, Spazio: 1999, U.F.O., Dr.Who etc. o non si sono sin da subito appassionati ai futuristici costumi sfoggiati dagli attori, alle poderose astronavi o basi spaziali, alla velocità a curvatura o alle spade laser degli Jedi? In verità, azzardando un decisamente inappropriato paragone calcistico, le “squadre” in campo sono molto più numerose di quelle che “militano” nelle serie maggiori e minori del nostro campionato e, di conseguenza, anche i “protagonisti” si moltiplicano. Tuttavia la passione per la fantascienza non è certo da equipararsi a quella per il calcio (con rispetto parlando per gli amanti di tale sport), così il paragone azzardato finisce qui. Seppur sussistono anche in questo ambiente sporadici approcci stile “tifoseria”, possiamo serenamente dire che spesso i fan del genere fantascientifico si appassionano non ad una ma a più serie, distribuendo il proprio interesse fra fantascienza propriamente detta, fantasy (in entrambi i casi non parliamo solo di film e telefilm ma anche di letteratura, animazione, convegni, giochi e quant’altro) e scienza vera e propria.
Anche in Italia, come nel resto del mondo, la galassia della fantascienza è quanto mai popolata di “stelle” di diversa luminosità e magnitudine e altrettanto variegata è dunque la galassia dei fan.
Per questo “primo contatto” ho deciso di far rotta verso la costellazione di Star Trek e, più esattamente, di puntare il timone dell’astronave PostPopuli dritto verso lo STIC (Star Trek Italian Club) “Alberto Lisiero”, casa di gran parte dei trekkers (o trekkie in base alle preferenze).


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Se a qualcuno venisse in mente di chiedersi il perché della mia scelta di iniziare proprio con Star Trek; beh la risposta è presto detta. Oltre ad essere una delle prime serie tv del genere, preceduta solo da “Doctor Who”,“The Quatermass Experiment”, “Thunderbirds” della geniale coppia Gerry e Sylvia Anderson e pochi altri, che comunque (pur essendo alcuni di questi pregevolissimi e godibili anche oggi) non sono stati capaci di andare oltre il proprio tempo e di raggiungere la popolarità di Star Trek, è anche al primo posto della mia personalissima top 10 e, tuttavia, fino a poco tempo addietro ero completamente all’oscuro di tutto l’universo che gli gira intorno.
Molti conoscono i meriti della serie ideata dal geniale sceneggiatore Gene Roddenberry – sin dall’esordio fonte di ispirazione per scienziati e ricercatori, ha trattato, portandoli alla ribalta del grande pubblico, temi delicati quali la lotta al razzismo (resta celebre il primo bacio interraziale della tv americana fra Kirk e Uhura) e la distensione dei rapporti fra USA e URSS (in piena guerra fredda in plancia di comando insieme a Kirk e Spock troviamo il guardiamarina dal marcato accento russo Pavel Andreivich Chekov), solo per ricordare sommariamente alcuni meriti della produzione statunitense – ma sicuramente, anche fra gli appassionati, non tutti sanno quanto sia stato e quanto sia ancora vitale l’energia che l’universo immaginario e la filosofia di Star Trek emana nei suoi fan; dalla possibilità di socializzare discutendo su questo o quel regista o tale e talaltro protagonista, dalla nascita di autentiche e durature amicizie e persino amori alla creazione di tante possibilità lavorative.

Come si legge nel sito ufficiale “il nucleo dello Star Trek Italian Club (STIC) nasce nel 1982 raccogliendo una stretta cerchia di amici uniti da una comune passione: l’universo di Star Trek in tutte le sue forme e i suoi aspetti. [..] Il piccolo gruppo d’appassionati inizia ben presto la pubblicazione di Inside Star Trek (IST), un bollettino contenente tutte quelle notizie reperibili all’estero in merito all’equipaggiamento della mitica nave stellare Enterprise. Nel 1986, poi, nel corso dell’annuale Convention Italiana di Fantascienza a Montepulciano, questi amici (per lo più professionisti attivi nell’ambito della fantascienza italiana) organizzano la prima Star Trek Convention mai avutasi in Italia, ottenendo un notevole successo. Incoraggiati dal risultato ottenuto fondano, nel Giugno del 1986, lo STIC. Ben presto si scopre che nella penisola i fan di Star Trek abbondano, anche se fino a quel momento ciascuno di essi ha ritenuto di essere una sorta di mosca bianca. Da questo momento, lo STIC cresce rapidamente, e il il Ponte di Comando (il direttivo del club formato dai soci fondatori) decide di impegnarsi in altre attività, oltre alla semplice diffusione di notizie. Nascono altre collane di fanzine e di pubblicazioni amatoriali [..] e i momenti di aggregazione si moltiplicano. [..] Il lavoro più impegnativo è però quello della supervisione delle edizioni italiane di film e telefilm, in collaborazione dal 1990 con Reteitalia (per Star Trek: The Next Generation) e dal 1994 con la RAI (per i telefilm di Star Trek: Deep Space Nine e Star Trek:Voyager) per la televisione, e nello stesso periodo con la CIC Video per le videocassette.[..] Dal 1996 lo STIC collabora con la società SPAZIO, per l’organizzazione delle Convenion di Star Trek. Fra i vari ospiti arrivati in Italia in occasione dei convegni nazionali, ricordiamo lo sceneggiatore e co-produttore di The Next generation Joe Menosky, l’attrice Gates McFadden, interprete del personaggio della dottoressa Beverly Crusher in TNG*, e gli attori Walter Koenig e George Takei (rispettivamente Chekov e Sulu della serie classica) e Armin Shimerman (Quark in DS9). [..] Il 25 aprile 2001 lo STIC riceve dalla Paramount il riconoscimento delle proprie attività e diviene il club ufficiale italiano di Star Trek. [..] Nell’Aprile del 2001 l’equipaggio dello STIC ha superato le 6500 persone, provenienti da tutte le parti d’Italia e con un’età che va dai 2 ai 70 anni, che, oltre a incontrarsi alla convention nazionale (durante la quale si svolgono sfilate in costume, mostre, dibattiti, proiezioni e anteprime), organizzano spesso incontri locali periodici. Oggi lo STIC continua a portare avanti con impegno le proprie attività, convinto che sotto la sua veste fantascientifica Star Trek contenga valori umani e morali di portata universale, ed è deciso ad aiutare i suoi fan ad arrivare là dove nessuno è mai giunto prima…”
Bene, hanno convinto anche voi? A me certamente sì, già da quando, per dieci settimane a partire dal 13 settembre 2013, hanno allietato ogni mio venerdì sera all’insegna del “CICLO STAR TREK” di RAI 4 con le tante preziosissime informazioni sui vari film messi in onda dal canale durante le visioni collettive contemporanee che RAI e STIC hanno organizzato sulla pagina facebook di RAI 4. Così ho pensato a mia volta di aiutarli nella loro missione facendo parlare i vari membri dello STIC delle proprie esperienze e delle serie tv in prima persona.
Prima di tutto, per fargli alcune domande e, approfittando della loro pazienza, per fargli fare da ciceroni in questa incursione nella fantascienza, mi sono rivolto a due “capitani di lungo corso” dello STIC, l’autore di fantascienza e produttore Marcello Rossi e la sempre impegnatissima (e dunque difficile da raggiungere) scrittrice ed esperta di DTP e localizzazione, nonché Vice presidente dello STIC e moglie del compianto Ammiraglio Alberto Lisiero, Gabriella Cordone Lisiero.
Marcello, potresti descrivermi la tua esperienza personale nel mondo della fantascienza, nello STIC e il tuo primo approccio al Club e alle Convention? Cos’è che spinge i fan a spostarsi anche per centinaia di chilometri pur di presenziare alle Convention?
M.: Mamma mia che domanda complicata! La mia intera vita è stata influenzata sia a livello personale che professionale dallo STIC, dai fan club e dalle convention… Ci vorrebbe troppo tempo a raccontare tutto. Posso consigliare comunque il documentario “Get a Life” di William Shatner, nel quale con l’aiuto di un antropologo vengono analizzati alcuni meccanismi psicologici alla base dei fan che si radunano nelle convention e vengono dette cose (a mio parere) intelligenti (dall’antropologo, più che da Shatner). Anche i due documentari Trekkies, meno approfonditi, ma comunque interessanti (e nel secondo si parla anche dei fan italiani).
Bene, grazie Marcello, proseguiamo con un po’ di domande in sequenza. Sei appassionato sopratutto di Star Trek o anche di altre serie? Com’è maturata nel tempo questa tua passione e come ha influenzato il tuo cammino? Pensi che oggi la fantascienza abbia perso smalto? Pensi che questo genere di letteratura possa in qualche modo modellare e/o influenzare la nostra società, è un modo per estraniarsi dal presente o entrambe le cose? Dedichi molto tempo a questa passione? Hai partecipato a numerose reunion? Cos’hai provato nel condividere questa passione con altri? Entrando proprio nel merito di Star Trek, quale serie o episodio o, più in generale, quali argomenti trattati da Star Trek ti appassionano di più?
M.: Caro Armando rispondo alle tue domande in ordine sparso, ma prima ti faccio due premesse: 1. credo di essere un po’ anomalo come trekker, per me la fantascienza è stata una scelta di vita, non credo di rientrare nella media. Ci sono altre persone come me che hanno fatto del loro amore per Star Trek e per la fantascienza una scelta di vita (gli stessi Alberto e Gabriella, Massimo Romani e Jessica) e so che la pensano in larga parte come me, tuttavia ci sono anche molti fan che vengono alle convention solo per vedere l’attore, farsi firmare l’autografo e la cosa finisce lì. 2. per quanto sia appassionato di fantascienza in toto (cinema, letteratura, TV, fumetti, videogiochi) un po’ per scelta, un po’ per necessità mi sono specializzato in Cinema e TV. Quindi come conoscitore della fantascienza letteraria mi sento quasi un neofita: ho letto molti classici, Dick, Asimov, Matheson, ma non l’ho mai approfondita come avrei voluto. Detto questo, ho scoperto Star Trek nella mia adolescenza, negli anni ’80 quando passavano la serie classica sulle TV locali. All’epoca non c’era Internet, Facebook o e-mail e come molti altri ero convinto praticamente di essere il solo trekker in Italia. Quando d’estate andavo in Inghilterra per imparare l’inglese mi si apriva un mondo: lì erano disponibili videocassette, riviste, e ogni ben di Dio, mentre qui in Italia il vuoto assoluto. Ho conosciuto lo STIC poiché frequentavo un negozio di modellismo (che aveva i modellini di Star Trek) nel quale andava anche una ragazza che era già socia. Fu il commesso del negozio a darmi il suo recapito telefonico e poi questa mi diede l’indirizzo dell’Ammiragliato. Ricordo che scrissi una lettera ad Alberto e Gabriella chiedendo informazioni sul club e dopo un paio di settimane non stavo più nella pelle quando ho visto che mi avevano risposto. Mi sono iscritto nel 1992 (all’epoca avevo vent’anni) e da allora ho cominciato a frequentare il gruppo di Trekker di Roma. Erano davvero altri tempi: ricordo che ci passavamo le videocassette degli episodi che Alberto riusciva a far venire dagli USA, che si vedevano tutte schiacciate con una barra nera sotto perchè erano in NTSC e nessuno aveva un trascodificatore. All’epoca se dicevi in giro che eri un trekker nella migliore delle ipotesi ti chiedevano “e che roba è?” Far parte di un gruppo di altri appassionati era come appartenere a una specie di “elite”, nel bene e nel male, parlavamo di cose che solo noi riuscivamo a capire. Nel ’93 sono stato alla mia prima convention, a Glasgow in Scozia, mentre nel ’94 ho fatto la prima STICCON italiana, a Viareggio. Dal ’96, con la STICCON di Roma, sono entrato nello staff e da allora mi occupo delle proiezioni sia della STICCON che della Reunion (e per i primi anni anche della Deepcon). Con il passare degli anni il gruppo di “proiezionisti” si è allargato un po’ e ora siamo conosciuti da tutti in convention come i MIV (Men In Video). Quando nel 1997 uscì la rivista ufficiale di Star Trek edita da Fanucci iniziai a scrivere e a collaborare con la casa editrice anche su altri progetti (ci occupavamo del sito). Avevo già scritto per l’Inside, ma gli articoli della Fanucci erano retribuiti e riuscivo a guadagnare anche 300/400 mila lire a numero, che come arrotondamento per uno studente universitario non era niente male. Da allora ho deciso che avrei provato a trasformare la mia passione per la fantascienza in un lavoro e in larga parte ci sono riuscito. Per Fanucci, insieme ad altri due soci STIC, abbiamo pubblicato la monumentale “Enciclopedia della Fantascienza in TV”, che purtroppo si è fermata al secondo volume dei 5 previsti, ma non è detto che un giorno non la completeremo. Ho lavorato per TMC2 (prima ancora che esistesse La7), alla trasmissione di fantascienza Dottor Futuro e successivamente andai a lavorare per Canal Jimmy. Era un canale satellitare in onda su D+ (ex Tele+) e può essere considerato l’antenato di Rai 4. Tanto per darti un’idea delle serie che ha trasmesso, oltre tutta Star Trek (il primo canale in Italia a poter vantare un simile primato), Ai confini della realtà, Spazio 1999, UFO, Il prigioniero, Thunderbirds, Battlestar Galactica, Kronos, Batman, Babylon 5, Doctor Who, Zaffiro e acciaio e qualcun altra che sicuramente ora mi sfugge. Io ero responsabile dei materiali, ovvero mi occupavo dei controlli e delle lavorazioni tecniche sui master che venivano usati per la messa in onda. Praticamente mi pagavano per un lavoro che avrei fatto anche gratis. Probabilmente il più bel lavoro della mia vita. Successivamente ho iniziato a lavorare per l’home video, proprio con il cofanetto della serie UFO. Un’esperienza unica: per riuscire a inserire anche il doppiaggio della TV Svizzera Italiana recuperai delle registrazioni fatte dai fan su audiocassetta! (La TV Svizzera aveva perso i master) Il primo DVD prodotto in Italia con i menu in computer grafica 3D, con una ricostruzione dettagliatissima di Base Luna (fatta da un altro fan che avevo conosciuto tramite lo STIC). Quando facemmo la presentazione, a una Deepcon di Fiuggi, avevamo ricostruito apposta parte del set, avevamo invitato i due protagonisti principali (Bishop e Foster) e avevamo delle hostess vestite come le ragazze di Base Luna! Mai più vista una cosa così. Nel frattempo, con uno degli amici conosciuti tramite lo STIC abbiamo messo su una piccola società di produzione (Serenity, in omaggio alla serie di Joss Wheadon) e sempre per Canal Jimmy abbiamo prodotto un programma settimanale che si occupava di fantascienza (Wonder Stories) che è andato avanti per 79 puntate (già proprio come la serie classica), all’epoca il più lungo programma di fantascienza realizzato in Italia. Successivamente ho iniziato a lavorare per la versione italiana di Sci Fi Channel (che poi ha cambiato nome in Syfy). Ancora oggi (superata la soglia dei 40) la passione è rimasta immutata e l’impegno continua. Syfy purtroppo ha chiuso, ma continuo a lavorare per la Universal e dal 2010 sono uno dei collaboratori del Fantafestival, uno dei più longevi festival a tema fantastico presenti in Italia (è iniziato nel 1980!). Oltre questo mille altre piccole cose, la supervisione dei doppiaggi, collaborazioni con le riviste, e varie ed eventuali. Mi chiedi se sono appassionato di altre serie? Naturalmente si, oltre Star Trek tra le mie preferite Ai confini della realtà (di cui ho curato i DVD) e Battlestar Galactica nuova (di cui ho fatto la supervisione al doppiaggio). Cosa si prova alle convention? Beh, se non hai provato naturalmente te lo consiglio: per un “anziano” come me è come ritrovarsi in famiglia. Anche se ci vediamo due volte l’anno, bastano pochi minuti per ritrovare l’affiatamento e il legame che ci accompagna da vent’anni. Io andrei alle convention anche se non ci fosse l’attore ospite, io ci vado per rivedere i miei amici, la mia seconda famiglia. Dal ’94 non ho saltato una STICCON o una Reunion e continuerò ad andarci e a occuparmi delle proiezioni finché avrò la possibilità di farlo. Il senso di appartenenza ad un gruppo è estremamente forte e appagante. Dedico molto tempo alla mia passione? Beh a parte quello che faccio per lavoro, pochissimo. Tra la famiglia e il resto del lavoro e chi ce l’ha più il tempo? Ho speso molti soldi per quanta mia passione? E’ meglio che non mi metta a contarli altrimenti le urla si sentirebbero anche da te. In compenso ne ho anche guadagnati un po’. Per quanto riguarda la mia serie Trek preferita rimane la serie classica (il primo amore non si scorda mai). L’episodio preferito? Ovviamente “Uccidere per amore”, ma anche “La galassia è in pericolo” mi ha sempre entusiasmato. Mi fermo qui. Ah, dimenticavo, tutto questo racconto è iniziato con la mia iscrizione allo STIC! Un ultima cosa: no, non credo che la fantascienza stia perdendo smalto, perché dovrebbe?
Gabriella, so che sei molto impegnata in questo periodo e non voglio rubarti troppo tempo; per questo “primo capitolo” della mia storia ti chiederò solo una sintesi della tua esperienza con Star Trek e lo STIC e il rapporto fra i fan di Star Trek e le altre serie, ripromettendomi di approfondire altri importanti argomenti nel prosieguo di questa avventura.
G.: Eccomi qui, come promesso. L’approccio allo STIC è stato per me simile a quello di molti: pensavo di essere l’unica appassionata, spinta da mia madre vado alla prima di un film, vedo l’ammiraglio che fa volantinaggio e poche settimane dopo, messi da parte i soldi, mi iscrivo. Tralascio l’importanza privata di quell’incontro per dire che da quel momento la mia vita si riempie di amici e di una sensazione che mi accompagna da allora: come posso far felici e soddisfatti quegli amici? Cosa posso offrire io allo STIC? Ovviamente ciò che sapevo fare, scrivere, tradurre e impaginare. “Approfittando” del Mac di mia madre aiuto Alberto (nel frattempo ci eravamo messi insieme) a migliorare l’Inside. Un compito che continua anche ora. Poi arriva TNG e tutto cambia. Cominciano le nostre collaborazioni con i professionisti del settore e si crea una catena anche lì. Di recente ho visto un video virale su una “catena di piccole buone azioni”… Ecco: lo STIC diventa il fulcro di una serie di catene simili, sia tra i Soci, sia tra i professionisti, che capiscono che basta poco per rendere migliore la fruizione di Star Trek. E tante persone soddisfatte sono anche tante piccole gocce felici in un mare. Sole, all’inizio, ma se insieme sono uno tsunami. Lo STIC fin dall’inizio cerca collaborazioni e gemellaggi con altri gruppi amanti del fantastico e dell’immaginazione, e della scienza. Posso dire che le “multicon” come le ultime STICCON e Reunion siano nate nel 1988 a Courmayeur e non siamo mai veramente uscite dallo spirito che anima lo STIC. Alla fine dei conti (e forse questo è un fenomeno sociale) gli ospiti più importanti delle convention sono le persone che ci partecipano e che aggiungono la propria diversità a quella degli altri. Ma non approfondisco oltre. Credo di aver espresso il mio pensiero. E per il resto… ho scritto giusto di recente un articolo che leggerete sul prossimo ISTM. Per quanto riguarda l’ultima parte della domanda, Te lo dirò in maniera più ampia nei prossimi giorni, quando avrò più tempo, ma nella mia esperienza a maggior parte degli appassionati di Star Trek e’ appassionata anche di Star Wars, Spazio 1999, Il signore degli anelli, Harry Potter, Doctor Who eccetera eccetera. Ovvero, il trekker che vede solo Star Trek come fantascienza e’ una minuscola minoranza! Per altre domande dovrai aspettare fino al 13 Armando.
Prima di passare ad altre serie che in Italia godono di fan club molto attivi, quali ad esempio Star Wars e Spazio 1999 avremo ancora modo di porgere svariate domande a Marcello e Gabriella ed agli altri amici dello STIC.
Nel attesa del prossimo capitolo dell’avventura vi propongo altre interessanti testimonianze di membri STIC o di simpatizzanti della serie inerenti alle loro prime esperienze in questo sorprendente Universo.
Giorgio Sangiorgi scrive: “Star Trek, nella sua prima versione, è stata sicuramente la produzione video più trasmessa dai canali televisivi negli anni settanta. Questo ha fatto sì che per molti, come per me, sia stata il primo contatto ravvicinato con la fantascienza, una sorta di imprinting che per le generazioni precedenti era avvenuto solo sulla carta stampata dell grandi riviste di genere. Lo sviluppo dei seguiti a partire dagli anni 80 ha trasformato la passione per una serie e per i suoi protagonisti in un un vero e proprio atteggiamento di vita e in un fenomeno mediatico che non ha ancora avuto repliche per vastità e ampiezza. Io non faccio parte del mondo aggregativo Trek anche se lì ho frequentati a volte. A distanza direi che molti di loro hanno trovato una casa e che quella casa per certi aspetti è diventata più importante dello stesso fenomeno che lo ha generato. Comunque, dove altro puoi trovare persone che parlano per ore e con dovizia di particolari di un motore spaziale che non è stato ancora inventato? Esprimendo un’opinione sincera, il mondo di Star Wars non è paragonabile al fenomeno di Star Trek e per un motivo semplice: Star Wars è la creazione di una persona sola che fino ad oggi ne ha tenuto le redini. Questo dà molta coerenza a SW che però non ha la grandezza di ST che oramai è un opera che ha messo insieme moltissimi talenti. Forse le cose cambieranno con Abrams che però anche nelle recenti prove ha dimostrato di essere un genio nel rifare il pakaging delle opere del passato, ma di non sapervi porre dentro un’anima. Crea uova di pasqua senza la sorpresa dentro. Per carità i recenti film di ST sono godibilissimi e azzeccati, ma sto sperando nel prossimo per vedere tornare anche l’anima di ST…”
Giacomo Pueroni, in merito al rapporto fra trekker e altre serie, puntualizza: “È vero che esistono fan che considerano l’oggetto del loro desiderio (film o serie TV) come una squadra di calcio, e che vada sostenuta a spese di altre, ma personalmente non condivido. Sopratutto se applicate ad una serie (Star Trek) che ti insegna a rispettare il nemico e il diverso. In fondo ST e SW sono due dita di una stessa mano, condividono molti fan, che allo stesso modo possono adorare altre serie o film nello stesso modo o anche di più, a seconda del tempo in cui le affrontano. Io posso aver adorato L’astronave Orion e Zaffiro e Acciaio e Spazio 1999, in anni in cui non ero nemmeno a conoscenza dell’esistenza di una cosa chiamata Star Trek, e posso essermi entusiasmato a Matrix (il primo) in anni in cui quello che vedevo di ST* non mi dava le stesse emozioni. Credo dipenda da cosa vedi in una serie. Se sei appassionato di fantascienza, adorerai startrek, e anche ogni altra forma di buona Fs (Doctor Who, Galactica 2009), e così SW*, e i Trasformers (vabbé, un po’ meno dai). Se partendo da ST ti appassioni alla FS, cerchi di allargarti, di vedere cosa c’è oltre, inizi ad esplorare tutto il resto. Ma puoi anche fermarti a ST, così come se parti da SW puoi fermarti a SW, e considerarti soddisfatto. Esistiamo di entrambi i generi, e conviviamo senza alcun problema. Ma ciò non toglie che quando qualcuno mi dice “preferisci ST o Spazio 1999?” io mi senta come quando ero piccino e mi chiedevano se volevo più bene a mamma o papà. Una delle controversie maggiori tra i trekker è sul gradimento in generale delle varie serie e film trek. Difficilmente si riesce a trovare qualcuno a cui piace tutto. A qualcuno piace la TOS ma non DS9, ad altri piace VOY ma considerano vecchia la serie di Kirk, tutti odiano i cartoni animati (meno io), chi adora DS9 e considera inferiore TNG, chi mette Picard sopra tutti. E così via con le astronavi “Qual è la migliore?” L’Enterprise di Kirk, quella di Picard, di Archer, dei film, la Voyager, l’excelsior, e così via. Oggi si tende a pensare che i trekker discutano solo per i film di Abrams, ma non crederesti mai quanto varie sono state e sono ancora le opinioni sul resto di Star Trek. Ma in fondo è questo uno dei suoi valori più belli, che possano coesistere opinioni totalmente differenti tra due persone che dicono di essere appassionati di StarTrek. In fondo possiamo dire che esiste uno ST per tutti.”
Roberto Carraro dice: “Il primo film di fantascienza che ho visto è stato Star Wars del ’77 e da allora è nata la mia passione per la fantascienza, ho cominciato a divorare tutti i libri di FS della biblioteca del mio paese e lì ho conosciuto Asimov, Clarke, Anderson e così via e in tv cercavo nelle guide tutti i film di fantascienza. Ho adorato 2001 Odissea nello spazio, UFO e solo dopo ho conosciuto Star Trek, lo davano su TMC ad ore improponibili per un ragazzo che andava ancora a scuola, ma me ne sono subito innamorato, per non dire di Spazio 1999, da piccolo giocavo ad essere il comandante Koenig.”
E ancora, Danilo Pazzaglia: “Sono un treker da tempo immemore, ma solo da poco sono nello STIC. Sono stato assimilato quando, seguendo le notizie orbitanti intorno al mondo treker, ho scoperto che alla STICCON partiva la sezione Jupiter. Non potevo mancare, e siccome a quel tempo lo sconto soci per l’ingresso alla STICCON era maggiore del tesseramento, ho fatto la mia prima tessera. Ora non è più così, ma ormai mi sono abituato a ricevere la fanzine e a darci un’occhiata, anche se non sono particolarmente interessato ai gossip sugli attori. Però le notizie curiose che si trovano in “star trek vive”, i reportage degli incontri di flotta e i racconti brevi sono carini e rilassanti. Forse scriverò qualcosa anche io un giorno o l’altro. Magari qualcosa di fantatecnico sulla teoria della curvatura…”
Concludiamo con un intervento dal sapore internazionale, quello di Chiara Sabatini che scrive: “Sono solo una semplice socia da pochi anni e ho partecipato a una sola STICCON a Bellaria, quando c’era Brent Spiner, qualche volta scrivo qualcosa nella mailstic (che, a differenza di come la vedevano alcuni, non è morta, ma anzi, è vivissima) nel gruppo dei soci su yahoo, qualche volta commento qualcosa nel gruppo facebook, ma in realtà sono una trekkie (perché a me piace di più definirmi così) da quando avevo 12 anni e ho visto tutta la serie classica in tv, poi ho visto la serie dei film in tv, poi TNG* (la mia serie preferita) e così via, VOY*, ENT*,… insomma tutto a parte DS9*. Ogni anno vado lo stesso a una convention, si può dire che ho girato parecchio, però posso andarci solo in estate o nei ponti, perciò sono stata a Las Vegas (mitica, la consiglio a tutti), a Bonn, a Milton Keynes e ultimamente vado a Londra, dove ci sono ospiti di diverse serie. Anche se non vado mai con altri italiani, mi ambiento lo stesso e mi diverto un sacco…. si può dire che quando finisce una convention già penso alla prossima…”
Un ringraziamento finale anche a Marco Radici per avermi mostrato altre interessanti prospettive su Star Trek che certamente saranno da me prese in esame durante le prossime trattazioni.
Per altre info: http://www.stic.it/index.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Marcello_Rossi_%28autore%29
http://www.imdb.com/title/tt2016901/
* TOS = The Original Series
*fandom = http://it.wikipedia.org/wiki/Fandom
*ST = Star Trek
*SW = Star Wars
*TNG = The Next Generation
*VOY = Voyager
*ENT = Enterprise
*DS9 = Deep Space Nine

Per saperne di più: http://www.postpopuli.it/33803-star-trek-serie-tv-cult-di-fantascienza-e-lo-stic-casa-dei-trekkers/

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