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Patti: in una conferenza il biancio del primo anno di attività della Consulta del Centro Storico.

7 Novembre 2015 Articoli per SenzaPatti


Un anno fa venivano istituite le 4 Consulte Territoriali di Patti. A distanza di un anno, la Consulta del Centro Storico, presieduta dalla dott.ssa Maria Costantino, ha indetto, presso l’antico caffè Galante, una conferenza stampa per fare il punto sul lavoro svolto e, sopratutto, per segnalare l’assoluta mancanza di dialogo con l’Amministrazione.
Ci dice Costantino: “In questo anno di lavoro siamo partiti in 19 ed il primo atto è stato quello di renderci conto della situazione del territorio. Abbiamo dunque fatto due giri perlustrativi; il primo nei rioni Sant’Antonio, l’altro ha riguardato Pollini, e San Michele. In tale occasione è stato fatto un reportage fotografico, anche per vedere quali fossero le situazioni che meritavano maggiore attenzione; in verità lì tutto meritava attenzione. Serve un piano di pulizia della vegetazione ed esproprio dei ruderi, dimora ormai solo dei gatti. Abbiamo elaborato delle proposte presentate al Sindaco ed al Presidente del Consiglio suddividendole in due parti, una a breve termine (ad esempio la pulizia dei giardini e la chiusura delle porte delle abitazioni abbandonate – perché abbiamo visto che molte fungono da discarica come accade in Via Pascoli – calendarizzazione delle pulizie nel centro storico e obbligo di spostare all’interno delle proprietà i serbatoi dell’acqua, attivare sinergie con istituti agrari per la manutenzione del verde pubblico, attivarsi presso le ditte che hanno in appalto la pubblica illuminazione per sostituire le lampadine rotte in tempi ragionevoli) ed una a lungo termine (Utilizzo dei fondi post-terremoto in un quartiere, da noi individuato in quello di Sant’Antonio, interrare i cavi della pubblica illuminazione inserendo tale prescrizione nei bandi)”.
Anticipando alcune azioni del prossimo futuro e ricordando l’importante ruolo di partecipazione democratica delle Consulte, Maria Costantino prosegue: “Abbiamo inoltre visto che i palazzi recuperati stanno già versando in stato di abbandono; stiamo pensando di fare una petizione pubblica per chiedere il perché di questo stato. Il 29 dicembre 2014 abbiamo raccolto le firme per conoscere l’esatta destinazione d’uso di palazzo Galvagno e non abbiamo avuto alcuna risposta. Dopo quattro mesi abbiamo chiesto un incontro col Sindaco e ci ha ricevuto. Per le pulizie ci aveva assicurato una squadra di sei persone e, su palazzo Galvagno, ci ha detto che se ne interessava l’ingegnere Gatto e che presto si sarebbero avute notizie. Abbiamo presentato richiesta di risposte scritte alla petizione e se ne parlerà nel prossimo Consiglio Comunale; nell oStatuto Comunale c’è un articolo che impone la risposta del Sindaco e del Consiglio. La Consulta del Centro Storico ha aderito al progetto Open Patti. Uno dei motivi di rammarico della Consulta è il non essere ascoltati; non c’è dialogo, ci era stato promesso un consiglio comunale apposito ma fino ad ora nulla. Nel regolamento delle consulte c’è scritto che possiamo dare un parere preventivo per tutti gli atti, ma noi non siamo mai stati consultati. Tornando a quanto fatto, abbiamo avuto un incontro con la prima commissione consiliare per quanto riguarda il baratto amministrativo, inserito nella legge “sblocca Italia”. Noi vorremmo sviluppare al meglio queste potenzialità creando un patto collaborativo di più lunga durata; un patto fra associazioni, privati e Amministrazione, in modo che, ad esempio, le Associazioni possano sanare pezzi di qualcosa (sale, zone verdi etc.) in cambio di una sede e le ditte private possano ottenere in cambio lo sgravio della TOSAP. Sarebbe un modo per fare appassionare di più i cittadini alle cose pubbliche. Ci interessa che passi il concetto che il tentativo di ricollegare il territorio al cittadino va fatto. Non vogliamo passare come i criticoni di turno, siamo attivi in modo propositivo. Vorremmo inoltre che venga reso pubblico il “progetto Fornasari”. La Consulta ha il ruolo di vigilare e dare spinte per la trasparenza, anche in quest’ottica abbiamo partecipato alle assemblee per il restauro di piazza Niosi.”
Tanta carne al fuoco per la Consulta del Centro Storico dunque, tante le idee e le iniziative promosse ma poca attenzione da parte di chi le ha inizialmente volute e sponsorizzate con grande enfasi. Forse non ci si aspettava una tale partecipazione ed un tale attivismo, ma la macchina è in movimento ed ignorarla sarebbe cosa, oltre che improponibile, anche alquanto sciocca. Ci auguriamo dunque che tale Consulta (come anche le altre tre) venga presa in più degna considerazione.
Ardò (Armando Di Carlo)

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