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PATTI – CULTURALMENTE…

9 Marzo 2014 articoli per Scomunicando.it Idee e Attualità


Questa che cercherò di descrivere è la realtà di una città che si è sempre vantata di avere un predominio “culturale” rispetto a tutti i centri della provincia.
Premetto che Patti è un centro studi sede di Liceo e di tutte le scuole superiori nelle quali hanno studiato e si sono formati generazioni di professionisti, di politici, di insegnati, di commercianti, di uomini di cultura di tutta la provincia e che tutt’oggi offre lavoro a Presidi, Insegnati, personale amministrativo e viene frequentato da studenti provenienti anche dai paesi viciniori…
Patti è un’antichissima sede vescovile e centro di studi Teologici…
E’ sede di numerose associazioni “culturali” (che da mesi discutono e dibbattono fino alla noia sul loro accreditamento e su quali debbano essere destinatarie di eventuali finanziamenti)…è terra del Tindari…è sede di un importante tribunale con un notevole numero di giudici, avvocati e professionisti che esercitano la loro professione…è sede di un presidio Ospedaliero di riferimento per tutto i territorio dei Nebrodi con oltre 400 dipendenti fra medici e personale sanitario e amministrativo…è sede di numerosi uffici finanziari, di banche, di piccola industria, di artigianato, di attività commerciali, etc…
Orbene in questa città abbandonata dalla ragione, per anni, dopo la chiusura del Cineteatro Comunale, ci si è lamentati della mancanza di un contenitore “culturale” dove si potesse svolgere una stagione teatrale invernale degna di tale nome (scrivo invernale in quanto in estate da sempre, anche se con qualità e quantità altalenanti, esiste la stagione teatrale di Tindari) e tale argomento è sempre stato un cavallo di battaglia di tutte le opposizioni politiche che si sono succedute negli anni ed è stato anche argomento di promesse elettorali mai realizzato da parte di tutti i Sindaci e delle loro amministrazioni.
E’ sempre stato ritenuto importantissimo e quasi fondamentale avere questa opportunità anche a Patti, terra di grande “cultura”, per l’esigenza …… Devo confessare che da subito è nata in me una grande preoccupazione e cioè che finalmente davvero stava cambiando qualcosa nella mia città e che, viste finalmente recepite le istanze e le necessità “culturali” di noi cittadini, il ristrutturato Cineteatro sarebbe stato sicuramente insufficiente ad accogliere tutti i questuanti di “cultura” che per anni avevano animato un dibattito molto critico in tutte le sedi utili della nostra città.
Flotte di pattesi, a loro dire, sono stati per anni costretti a recarsi nel Capoluogo di regione, nel capoluogo di Provincia o nei paesi vicini dove, grazie ai loro amministratori illuminati, avevano la possibilità di organizzare una stagione teatrale in luoghi adeguati.
E’ successo, non so bene ancora per quale miracolo, che da pochi anni è stato riaperto il Cineteatro Comunale della nostra città, grazie sia all’azione politica del nuovo Sindaco, che lo aveva indicato tra le sue priorità, e alla “folle visione” del gestore che lo ha voluto ristrutturare in maniera davvero gradevole e confortevole, e subito è stato nominato un Direttore Artistico che ha organizzato delle interessantissime stagioni teatrali permettendo di esibirsi nella nostra città ad alcune tra le migliori compagnie di Teatro Italiane, a Musicisti apprezzati in Italia e all’estero, a Compositori, Danzatori e Cantanti di chiara fama e che ha dato modo a molte compagnie locali di cimentarsi e di far conoscere il loro lavoro, sempre riscuotendo un notevole successo.
Quest’anno grazie al lavoro e all’entusiasmo di un giovane e brillante regista locale è stato presentato anche un secondo cartellone teatrale interessante e, se posso dire, brillantissimo.
Devo confessare che da subito è nata in me una grande preoccupazione e cioè che finalmente davvero stava cambiando qualcosa nella mia città e che, viste finalmente recepite le istanze e le necessità “culturali” di noi cittadini, il ristrutturato Cineteatro sarebbe stato sicuramente insufficiente ad accogliere tutti i questuanti di “cultura” che per anni avevano animato un dibattito molto critico in tutte le sedi utili della nostra città.
Come sempre e per mettermi al sicuro di sgradite sorprese mi sono precipitato a prenotare l’abbonamento ad entrambe le stagioni teatrali.
In questi tre anni, grazie alla sapienza ed ai gusti (e, perchè no, alle disponibilità economiche a Lei messe a disposizione) del Direttore Artistico ho avuto modo di assistere a rappresentazioni davvero entusiasmanti, di toccare da vicino attori famosi considerati mostri sacri del teatro italiano, di ammirare ed applaudire giovani talenti emergenti, compagnie affiatate, divertenti, commoventi, musicisti e danzatori che mi hanno rapito e trascinato con le loro note e la loro Danza e tanto altro ancora.
Nelle rappresentazioni alle quali ho assistito quest’anno però ho preso l’abitudine di voltarmi indietro (io ho un posto prenotato in seconda fila) e di vedere con grande stupore quasi sempre mezzo teatro vuoto e, incredulo, mi sono chiesto dove fossero finiti tutte quelle persone che per anni si erano costantemente lamentate della carenza di occasioni “culturali” nella nostra città…mi sono girato indietro e mi sono chiesto dove fossero tutte quelle schiere di Professionisti, che in premessa ho citato, dove fossero i politici della mia città, gli assessori, i consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione, i funzionari, i rappresentanti delle numerosissime associazioni culturali esistenti, i presidi e i professori delle ultime classi dei Licei con i loro alunni, gli amanti del teatro e soprattutto coloro che fanno parte di compagnie teatrali del territorio ai quali viene data un’opportunità irripetibile, dove fosse la gente comune che si è sempre vantata di essere conoscitori e frequentatori di teatro…tutti (o quasi tutti con le dovute poche eccezioni) NON PERVENUTI.
Povera mia terra ormai sempre più vuota di contenuti e stracolma di parole e di sentenze sputate dai più… spero solo che chi si è battuto fino ad ora per realizzare tutto ciò non perda animo e coraggio e continui in questa battaglia, questa sì, CULTURALE (senza virgolette).
Enzo Russo

E il dibattito si apre….
Così Armando Di Carlo commenta su facebook:
Analisi impeccabile come sempre caro Enzo.
Tuttavia, se quest’anno le cose non sono andate bene come negli anni passati, credo sia eccessivo dare la colpa esclusivamente ad un paese di apatici.
Le scorse stagioni il teatro è stato un tripudio, quasi sempre pieno… giusto quest’anno la gente diventava disinteressata?
Forse qualcuno dovrebbe rivedere i propri atteggiamenti, riconsiderare le proprie politiche.
Non basta fare fare dei cartelloni ed infilarci degli spettacoli per avere riscontri, né tanto meno per fare della “cultura”.

E la stessa direttrice della rassegna voluta dal comune, Anna Ricciardi, scrive:
“Le parole dell’amico Enzo Russo mi toccano: lo ringrazio per il suo apprezzamento sincero e sempre caloroso, per il suo sostegno come abbonato alla stagione e grande appassionato di arte e cultura, come amico saggio e premuroso.

Ma come ho detto alla prima del “Macbeth”, in pieno sold out, il mio ringraziamento va davvero a tutti coloro che continuano a seguirci nonostante la brutta crisi.
Gli Abbonati che si riconfermano numerosi dimostrano un attaccamento e un’attenzione importante.
L’amministrazione e il Sindaco hanno dimostrato una sensibilità e un’attenzione ammirevoli, plaudita da tutti in ambito artistico e culturale.
Come ho detto, l’immagine di Patti, aperta al Teatro, viene fuori con grande forza e con grande sincerità di intenti a livello nazionale ed è giusto che i cittadini lo sappiano
Certo si può e si deve fare di più!!

Se è vero che l’operazione teatrale invernale è ancora in fase di irrobustimento – due anni sono davvero pochi per creare un assetto – bisogna anche dire che forse la cittadinanza andrebbe più coinvolta, meglio informata, costruendo una rete dove tutti facciano la loro parte, dal “pubblico”, alle scuole, dall’imprendoria, alla stampa, ai poli culturali e aggreganti.
Senza delegare, senza assumere ruoli da prima donna, o assertori di uniche verità, ma consapevoli, che come tessere di un mosaico, ognuno è indispensabile ed unico.
Assunzioni di responsabilità, crescita collettiva che permettano di superare sterili infantilismi, le dimensioni egoiche, la dittatura dell’Io”.
La crisi troneggia sovrana senza dubbio ma questo non ha impedito in altre realtà di avere effetti efficaci, basta pensare al Biondo di Palermo, che, pur iniziando in ritardo la stagione, sta procedendo a grandi passi, o altre realtà locali vicine a noi.
Basti pensare che non tutti sanno che a Patti c’è una stagione teatrale… come dire che a Palermo i cittadini – e non gli addetrti ai lavori – ignorino che ci sia la stagione lirica al Teatro Massimo.
Considerato che abbiamo un solo cine-teatro e una stagione che si protrae da 2 anni , ancora quando ritorno a Patti , qualcuno mi dice stupito: “c’è la stagione teatrale”????
Oppure: “c’è stato teatro ieri sera???? Non lo sapevo!!! é venuto Albertazzi, c’è stata Gilda Buttà?? miiiiih me lo son perso….”.

Qui perde tutta la città.
Non è la sconfitta del singolo, del sindaco, del direttore artistico….
E’ chiaro che come dicevano i Latini in medio stat virtus aut veritas, il passaparola è certamente un mezzo antico quanto efficace ancora oggi.. e chi ama il teatro potrebbe da solo chiedere, interessarsi .
Ma ricollegandomi a quanto scritto prima sappiamo che i mezzi che supportano la comunicazione e la veicolazione della notizia seguono delle regole molto precise atte all’efficacia della sua diffusione.
Gli americani docet.
Tutti sappiamo che c’è il teatro a San’Agata di Militello, ma quanti a Sant’Agata sanno che c’è la stagione teatrale a Patti?
Nessuna accusa, nessuna recriminazione.. solo una semplice riflessione.
Lavorare tutti, lavorare meglio, (parafrasando un vecchio slogan sessantottino) e buon teatro a tutti, Patti se lo merita, e noi lo dobbiamo a questa meravigliosa città”.

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