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Consiglio comunale del 5 Dicembre

5 Dicembre 2011 Articoli per Il Gazzettino del Tirreno


Sembra che il vento di “unità nazionale” che gonfia le vele del Governo Monti, sia giunto anche a Patti. Dopo una rovente campagna elettorale e, soprattutto, dopo anni di dure contrapposizioni fra le parti, le dolci brezze della “solidarietà” e della “unanimità” spirano anche tra i banchi dell’aula consiliare pattese.
“Chiare, fresche et dolci acque” dunque. D’altra parte era auspicabile ( se non necessaria), soprattutto in un periodo così complesso come questo che stiamo vivendo, una “quiete dopo la tempesta”.
E tuttavia, quando si naviga, è buona cura dell’esperto marinaio stare sempre all’erta e seguire i consigli ai naviganti; si sa che il mare può riservare sempre delle sorprese, da placido può diventare tempestoso e poi ancora placido fino ad essere piatto e sgonfiare le vele; ed essendo noi in Sicilia, bene sarebbe anche guardarsi dal divino canto delle Sirene, onde evitare – parafrasando Goya – che il sonno della ragione possa generare dei mostri.
Introducendo il primo punto all’ordine del giorno – Revisione delle circoscrizioni Giudiziarie e realizzazione Casa Circondariale – il Presidente del Consiglio Comunale, Avv. Giorgio Cangemi, ricorda il problema delle Sedi Giudiziarie, le cui sedi più piccole sono messe in forse e dunque a rischio di soppressione ( in Provincia di Messina si tratterebbe sostanzialmente dei Tribunali di Mistretta e Patti, con annessa sezione distaccata di Sant’Agata di Militello ). Il presidente precisa però: <<sembrerebbe che anche l’attuale Governo preveda la soppressione di alcune Sezioni distaccate ma, al contempo, il potenziamento di Patti. Però – continua Cangemi – il problema investe il territorio, è giusto battersi anche per la sezione distaccata di Sant’Agata e per il Tribunale di Mistretta >>. L’orientamento evidente è quello di difendere la persistenza del Tribunale a Patti.
Passando alla Casa Circondariale, il Presidente ricorda come, in passato, sia stata persino individuata un’area per la sua realizzazione e che, nonostante la disponibilità, di fatto Patti non sia stata inserita nel Piano Nazionale delle Carceri.
Il primo Consigliere ad intervenire è Alessio Papa, che, dopo una breve dichiarazione politica nella quale comunica il suo passaggio al gruppo del PID di Saverio Romano ( gruppo già rappresentato in Consiglio Comunale dal Consigliere Calderone ), ribadendo la ferma esigenza non solo di salvaguardare il Tribunale, ma anche, possibilmente, di potenziarlo, dichiara: << La Casa Circondariale è importante per salvaguardare il Tribunale ed è importante per l’impiego, porta lavoro. L’Amministrazione dovrebbe interloquire col Governo Nazionale per fare inserire Patti nel Piano Carceri>>. ( Mi chiedo qui e vi chiedo in che misura un Carcere possa portare del lavoro ).
E’ poi la volta del Consigliere Giacomo Prinzi, il quale, in preambolo, evidenzia come, purtroppo, altre strutture siano state depotenziate ( Agenzia delle Entrate etc. ). Come non condividere la sua successiva considerazione: << Gli argomenti del Carcere e del Tribunale, non per forza devono essere visti in un binomio inscindibile>>. Chi vi scrive, ad esempio, è dell’idea che i due argomenti, oltre a poter essere scindibili, non abbiano alcun rapporto di causalità ( non credo che la costruzione di un Carcere possa incidere realmente sulle sorti di un Tribunale ). Poi, per ciò che concerne il Tribunale, il Consigliere, con un approccio differente rispetto agli oratori che lo hanno preceduto, sposta l’attenzione su un recentissimo studio pubblicato sull’Espresso, dal quale si evince che Patti ha uno dei Tribunali più lenti di tutta Italia; <<una giustizia lenta – osserva – è la più grave delle ingiustizie. Do la mia piena adesione – continua – per svolgere la battaglia che Patti deve fare per il Tribunale, battaglia che deve essere supportata da tutti i Comuni del comprensorio, una delle battaglie più grandi che dovrà affrontare questo Consiglio Comunale>>. Per ciò che concerne il Carcere, l’Avv. Prinzi sostiene che il territorio debba essere disponibile a ricevere potenzialmente una struttura carceraria.

Subito dopo prende la parola il Sindaco Mauro Aquino, il quale rende noto che l’Amministrazione è sensibile e attenta alla tematica, già affrontata in uno scorcio di question time. Un suo commento circa il Tribunale:<<Come non essere d’accordo sul mantenimento del Tribunale. Abbiamo l’occasione di chiedere il potenziamento di questa struttura. Bisogna essere più ambiziosi. L’Amministrazione non lascerà nulla di intentato>>. Ora un suo passaggio sul carcere: << La Casa Circondariale è una grande sfida. Dobbiamo chiederne con forza la istituzione per le ripercussioni in termini di occupazione e di indotti. Ancora di salvezza formidabile per il nostro Tribunale. Pensate quali risparmi si potrebbero ottenere avendo qui i detenuti >>. Aggiunge infine che saranno posti in essere tutti gli atti necessari per realizzare la struttura nell’area già individuata e suggerisce alcune procedure economiche che potrebbero essere adottate, ad esempio quella di fare intervenire i privati con fondi propri, una specie di project financing.

Il quinto a prendere la parola è il Consigliere Gigante, il quale non si limita a dichiararsi d’accordo con la volontà dell’Amministrazione e si lancia, con lo stile che gli è proprio e che ormai conosciamo, in un’appassionata arringa sull’emergenza carceraria in Italia, dimenticandosi forse che l’emergenza non è dovuta alla mancanza di strutture ( oltre a quelle dismesse, ce ne sono svariate già edificate, anche di recentissima costruzione – Reggio di Calabria né è solo un esempio – che non vengono utilizzate o per mancanza di personale o per via dell’accessibilità al sito stesso ), e rincara la dose, sicuro che il momento sia propizio per via del Governo tecnico, dicendo ( più urlando in verità ): << Bisogna chiedere con forza la Casa Circondariale!>>.

Per sesto parla il Consigliere Tripoli, che sottolinea come già negli anni passati il Consiglio Comunale abbia votato svariati documenti per la realizzazione di una Casa Circondariale e come anche per il Tribunale si sia fatto lo stesso. Tripoli è dell’avviso che l’allarmismo della chiusura del Tribunale sia dovuto alle varie campagne elettorali; ritiene inoltre sia semplicemente un fattore politico “se potenziare il Tribunale o costruire la Casa Circondariale”. Propone poi di formulare un documento condiviso, “per mettere nero su bianco gli intenti”.

L’ultimo oratore è il Consigliere Calderone, il quale afferma: << Ci deve essere unanimità su questi argomenti forti. Oggi ritengo che non sia un problema la questione ma un’opportunità. La posizione del Comune pattese ci permette di avere una centralità, il territorio è predisposto a ricevere tali strutture, più volte negli anni si è intervenuto, 2006 ultima volta. Oggi più che mai il nostro tribunale necessita di essere salvato, Tribunale che, nel 2012, vanterà 150 anni di presenza sul territorio, dal 9 Dicembre 1862. Ci sembra altresì importante la realizzazione del Carcere sia per l’indotto che per l’ocupazione>>. Chiede anch’egli che venga stilato un documento che impegni l’Amministrazione in tal senso.

La proposta passa all’unanimità e viene così stilato il documento che recita quanto segue:

“Più volte negli ultimi anni il Consiglio Comunale di Patti si è interessato del problema della salvaguardia del locale Tribunale. L’ultima volta lo ha fatto l’11 Agosto del 2006 con una mozione approvata all’unanimità dai Consiglieri Comunali della precedente legislatura. A distanza di cinque anni la paventata soppressione del Tribunale di Patti torna d’attualità. Oggi più che mai il nostro Tribunale necessita di essere salvaguardato, al fine primario di rispondere pienamente al bisogno di Giustizia del vasto territorio che fa capo alla struttura pattese. Per la nostra Città la permanenza del Tribunale garantisce inoltre quel ruolo di Comune capofila di un vasto territorio. Il prossimo anno saranno centocinquanta anni di presenza a Patti dell’Istituzione Tribunale; l’amministrazione della Giustizia è presente a Patti, infatti, dal 9 Dicembre del 1862 quando con Regio Decreto venne istituito il Tribunale. Da allora ininterrottamente Patti è stata punto di riferimento di 32 Comuni, con un bacino di circa 150mila abitanti.
La struttura pattese, inoltre, risulta essere moderna, confortevole, e facilmente raggiungibile.
La presenza del Tribunale a Patti, infine, è elemento di difesa per la permanenza di altri due importantissimi presidi di legalità, la Compagnia dei Carabinieri ed il Commissariato di Pubblica Sicurezza.
Risulta altresì importante la realizzazione di una struttura carceraria nel territorio comunale, sia per l’indotto che vi gira intorno, che per gli sbocchi occupazionali che tale struttura comporta.
Per quanto sopra premesso

IMPEGNA

L’Amministrazione Comunale affinché ponga in essere tutti gli atti necessari ad evitare che, nella riorganizzazione dell’impianto Giustizia, venga soppresso, ridimensionato o penalizzato il Tribunale di Patti, insostituibile presidio di legalità per il vasto territorio del Circondario.

IMPEGNA ALTRESI’

L’Amministrazione Comunale a porre in essere tutti gli atti e le azioni necessarie e propedeutiche alla realizzazione di una Casa circondariale, da insediarsi nell’ara avente già opportuna destinazione urbanistica, così come individuata con precedente delibera di C.C.

Dopo aver votato,ancora una volta all’unanimità, tre emendamenti relativi al secondo punto all’ordine del giorno ( istituzione del Consiglio Tributario – Adozione regolamento per il suo funzionamento ), prende nuovamente la parola il Primo Cittadino rendendo noto che Mercoledì 7 Dicembre alle ore 11:00 si svolgerà la cerimonia d’inaugurazione della scalinata che collega Piazza XXV Aprile con Via Cesare Battisti, aggiungendo che alla realizzazione del pannello in ceramica, posto sulla parete della scalinata visibile dalla Via Cesare Battisti, sono stati coinvolti i bambini delle scuole locali.

Si giunge così al terzo punto all’ordine del giorno, ossia la “stabilizzazione del personale precario comunale.
Il Presidente Cangemi sospende la seduta per consentire al Sig. Massimo Bontempo, rappresentante dell’Associazione “Insieme Associati”, che rappresenta la maggior parte dei precari impiegati al Comune, di esporre la propria proposta. Si tratta di una proposta elaborata dai precari siciliani dopo lunghe e travagliate riunioni; in estrema sintesi, i lavoratori chiedono di poter essere trasferiti in una Società a Capitale Pubblico che dovrà essere costituita dall’insieme dei Comuni interessati, per poter firmare così dei contratti a tempo indeterminato superando l’ostacolo del vincolo del patto di stabilità, che impone, come limite per le assunzioni, che i Comuni non superino il tetto del 40% del personale a contratto indeterminato.
Il problema che colpisce i precari è stringente e delicato ad un tempo, infatti la Regione garantirà loro i compensi ( che provengono per il 90% del totale dalla Regione – l’altro 10% è infatti di competenza dei Comuni ) solo fino al 31 dicembre 2012, con la possibilità di una proroga della scadenza di 5 anni solo se i Comuni interessati approveranno – necessariamente senza emendamenti – e presenteranno a loro volta la proposta alla Regione.
Per fare ciò il Comune di Patti dovrà però prima raggiungere la fatidica soglia del 40% ( le ultime stime danno un 43% circa ) e dovrà inoltre verificare e dimostrare la disponibilità in bilancio della cifra da coprire al posto della Regione ( un milione e settecentomila euro ).
Proprio in questo senso vanno le analisi del Segretario Generale, il cui parere è che sul piano giuridico la questione presenti delle criticità e necessiti di un maggiore studio. Evidenzia inoltre come sia impossibile esprimere un parere in mancanza di alcuni elementi ( ad esempio il rapporto spese del personale, spese correnti ) e infine invita alla prudenza nell’adottare un provvedimento di cui non si conosce nulla. Dello stesso tenore il parere del Ragioniere Pontillo, che si chiede se il bilancio sia in grado di sopportare queste spese, se il Comune possa recuperare in 5 anni 1.700.000 euro. Poi laconicamente aggiunte che, visto che la compatibilità deve essere attestata al primo di gennaio, in questo momento non crede sia possibile avere le risorse necessarie.

Intervenendo per l’ultima volta, il Sindaco si augura che i lavoratori non vengano mandati a casa.
Ricorda anche come ci sia da riassumere 10 dipendenti dell’ATO che devono tornare in forza al Comune e come anch’essi debbano essere fatti rientrare nel 40%. <<Bisogna fare i conti della serva – dice- per non dare illusioni ma dare certezza. Qualsiasi valutazione non può che passare da una valutazione meritocratica, un principio al quale questa Amministrazione non intende derogare.
Questa è la valutazione reale, anche se non fa piacere a chi la ascolta. La proposta è da me apprezzata, ma diverse sono le perplessità, ad esempio il divieto posto per i Comuni con meno i 30.000 abitanti di costituire Società di Capitali e addirittura di uscire da quelle di cui fanno già parte. Bisogna fare attenzione a non instaurare illusioni. Ribadisco il fermo intendimento di procedere, quando ci saranno le condizioni, prima del 31 dicembre 2012>>.

Molta demagogia e poca concretezza negli interventi successivi dei Consiglieri, in particolare si segnalano negativamente gli interventi del Consigliere Gigante e del Consigliere Tripoli. Gigante, da istrione, prende subito le “difese” dei precari, segnalando la loro condizione di “sfruttati”, “maltrattati”, “gente senza il cui lavoro il Comune si sarebbe fermato”. Tutto vero, chi non riconoscerebbe questi giusti meriti ai precari del nostro Comune, però Gigante e Tripoli, che l’ha seguito a ruota sulla stessa scia (utilizzando un gergo sportivo ), dovrebbero spiegarmi come mai il problema di questi lavoratori dura ormai da venti ( 20 ) lunghissimi anni e come mai la passata Amministrazione non abbia risolto il problema quando forse poteva, quando non c’erano patti di stabilità, in un periodo in cui i posti di lavoro, soprattutto dalle parti del Comune, si trovavano e come. La demagogia e il populismo li lasci per argomenti più futili Consigliere Gigante, ne aveva già dato ampio saggio durante la discussione sul Carcere ( e lì magari ci poteva anche stare ).
Stesso ragionamento valga per il Consigliere Tripoli, con tutto il rispetto, non si può fare di una questione così delicata un’occasione di lotta politica, i lavoratori non sono guantoni da pugilato da utilizzare sul ring.
Mi domando inoltre come mai il Sindaco non sia stato informato prima in merito alla proposta dei lavoratori precari. Mi vengono in mente dei giochetti già visti troppe volte nel corso di questi anni, dei giochetti di una certa politica di bassa lega che gioca sui bisogni e sui diritti della gente.

La votazione in materia è stata rinviata al prossimo Consiglio Comunale e la mia riflessione non può che essere amara. Si è sentito molto parlare di difesa del territorio e delle sue strutture, di potenziamento e opportunità quando si trattava di parlare di cose che per fortuna non credo avverranno ( non chiuderà il Tribunale di Patti perché a nessuno farebbe comodo la sua chiusura né si apriranno nuove carceri, specialmente in un periodo di così grave crisi economica e di bilanci Statali da risanare ), mentre tutta quest’aura di positività e concordia istituzionale si è dissolta alla prima prova concreta, lontana dalla futile retorica di certa politica provinciale ma tanto vicina invece alle esigenze reali della gente, dei lavoratori, che sono la prima risorsa del paese, prima di qualsiasi struttura carceraria, prima di qualsiasi Tribunale, sono loro, le persone, la prima vera ricchezza di un paese. Sarebbe l’ora di puntare più sulle persone che su delle strutture, anche perché sono le persone che fanno grandi paesi e strutture, non viceversa.

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