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Consiglio Comunale del 28/06/2010

28 Giugno 2010 Senza categoria


Ho avuto la ventura di partecipare, come spettatore, al consiglio comunale tenutosi oggi, 28/06/2010, nella sala consiliare del Municipio di Patti.
Una prima osservazione che mi è subito saltata in mente e, credo, anche agli altri osservatori, è che siamo nelle mani di nessuno.
La seduta si è aperta con circa mezz’ora di ritardo con 15 consiglieri presenti all’appello.
Fra una vicissitudine e l’altra, finalmente il presidente Scardino da il via ai lavori, mentre fra i consiglieri, c’è chi fuma in aula, chi litiga col proprio compagno di maggioranza, chi telefona, chi chiede spiegazioni su un servizio dell’emittente AM e via dicendo.
Subito prende la parola il consigliere di maggioranza Gigante, il quale vuole chiarire alcune sue posizioni messe agli atti durante il precedente consiglio comunale, ed ecco il primo intoppo! Il segretario non trova il documento e legge a caso, beatamente, un intervento che portava il nome del predetto Gigante, salvo scoprire in seguito di aver letto un documento non pertinente e quindi, subito dopo, trovare il documento esatto e leggerlo. Altri 10 ( e forse più ) minuti ci son voluti per far comprendere al presidente di quel “regale” consesso che il consigliere Gigante non voleva dare del “mafioso” ai suoi colleghi ma che il termine andava generalizzato e distribuito fra coloro che attuano determinate pressioni nei confronti di familiari dei consiglieri, allo scopo di fare passare la propria linea politica. Certo l’eloquenza del Gigante non è di stampo ciceroniano ( come egli stesso conferma dichiarando di avere “la terza media” ), però, il presidente, avrebbe dovuto comprendere prima quel che tutti noi avevamo capito benissimo sin da subito.
Ecco dunque che ci avviciniamo finalmente ( e faticosamente ) al fatidico momento dell’approvazione della TIA, del piano dei costi stimati del servizio e del regolamento dell’ATO Messina 2.
Si avvicina, sornione e impacciato, ai banchi riservati all’amministrazione comunale un assessore in maniche di camicia, pronto a leggere la proposta dell’amministrazione comunale ( che poi è quella preconfezionata dai loschi funzionari dell’ATO Messina 2 ), ma… c’è un altro problema! D’improvviso, per tutta l’aula, si sente tuonare la voce del presidente Scardino urlante ad un funzionario di correre immediatamente in soccorso dell’assessore che non riesce a trovare la “sua” proposta! Lo vediamo affannarsi per parecchi minuti su alcune scartoffie prima che il solerte funzionario lo tolga dall’imbarazzo individuando il prezioso – e per noi esoso – documento in questione. Inizia la lettura del documento e dall’aula sono scomparsi, come per magia, quasi tutti i consiglieri. Dura poco la lettura del documento, dal quale, in buona sintesi, si può desumere semplicemente che il Comune di Patti intende avallare il “furto” prospettato dagli amministratori dell’ATO Messina 2, con l’approvazione di un piano di spesa che si aggira intorno al miliardo e mezzo.
Al termine di siffatta lettura ( esposta in modo ancor più maldestro di quanto l’apparenza lasciasse già presagire ), prende la parola il consigliere di opposizione Molica, il quale, dichiarandosi contrario alla proposta dell’amministrazione, fa – chiedendo che venga messa agli atti – a sua volta una proposta ben argomentata e circostanziata, nella quale, sempre in sintesi, si chiede di mettere nuovamente in bilancio comunale le spese per i rifiuti, tornando al sistema della TARSU ( Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani ). La proposta sembra passare totalmente inosservata fra le fila dell’opposizione consiliare, i cui restanti consiglieri non prendono nemmeno parola.
Chi prende invece nuovamente la parola è l’assessore Gigante, il quale, ricollegandosi al suo precedente intervento ( quello dei “mafiosi” ), prende le distanze dai suoi colleghi di maggioranza, ben argomentando ( si fa per dire ) il perché di questa sua decisione. Egli, dichiara, di non poter votare un qualcosa che non conosce a fondo, un documento presentato all’attenzione del consiglio comunale in colpevole ritardo da parte dell’amministrazione. Sottolinea di non ritenere eque le tariffe imposte dall’ATO, anche per evidenti disservizi della stessa. Evidenzia lo stato di abbandono e di degrado in cui versano numerosi quartieri ( come Scala ), con degli esempi eclatanti. Continua il discorso cercando di stimolare ad un lavoro più serio di denuncia e approfondimento delle problematiche territoriali i giornalisti lì presenti. Parla proprio da “oppositore consumato” il nostro buon Gigante!
Si arriva all’atto formale della votazione, ed ecco spuntare, e accomodarsi in tutta tranquillità nelle proprie poltrone, diversi consiglieri che non erano presenti al momento dell’appello, signori che prenderanno comunque parte alla votazione!
Finalmente si può procedere al voto; il presidente chiede ai consiglieri di entrambi gli schieramenti di votare per il si all’approvazione della proposta dell’amministrazione stando seduti… ma ecco che il solito solerte funzionario richiama il presidente facendogli notare che, per prassi, si deve prima procedere con la conta degli astenuti.

Ecco, finalmente si vota e subito si palesa, agli occhi di tutti gli osservatori, la strana promiscuità fra consiglieri di maggioranza e di opposizione.
Restano seduti fra le fila della minoranza il consigliere Arlotta e il consigliere Campana, votando quindi per la proposta dell’amministrazione – ATO. Per quanto riguarda la maggioranza, l’unico a votare contro questo “provvedimento” è il consigliere Gigante. Si viene a creare una posizione di parità assoluta ( 8 contro 8 ), ma ecco che il presidente Scardino decide di prendere parte alla votazione e votare in favore dell’amministrazione.
Questa è dunque la sintesi di quanto avvenuto in consiglio comunale. Hanno approvato un piano tariffario eccessivamente esoso, contrario ai bisogni della cittadinanza e della Città stessa ( e contro sentenze già espresse dai tribunali in favore dei reclami dei cittadini ) e per di più senza aver prima valutato altre proposte o sentito il parere di sindacati e associazioni ( altro elemento portato all’attenzione dal consigliere Gigante, con un’evidente presa di distanze da quella che era fino ad oggi la sua amministrazione, espressione della sua maggioranza consiliare ).
Ma ciò che più ha palesato la totale decadenza del Consiglio Comunale come Istituzione, non è tanto il fatto che la maggioranza abbia approvato l’operato dell’amministrazione, quanto il fatto che il tutto sia passato sotto l’imbarazzante silenzio di una minoranza priva di interesse verso il proprio paese, con numerosi assenti, con degli infiltrati al proprio interno ( Arlotta e Campana, i quali si sono ben guardati dal fare il volere di chi li ha eletti ), impotente e rassegnata come impotente e rassegnata è l’intera cittadinanza, rimasta, evidentemente, senza rappresentanti validi. Imbarazzante, nel complesso, l’intero svolgersi della seduta, i cui partecipanti sembravano istrioni da circo o barzellettieri d’avanspettacolo.
Ultima riflessione; a pagare per l’incompetenza, l’inerzia e il malaffare di questi signorotti ( che, come i valvassini di medievale memoria, fanno il bello e il cattivo tempo ), siamo tutti noi cittadini.
In buona sostanza, ora sapete a chi dare la colpa dell’esosità dei rifiuti quando vi arriveranno le nuove bollette “targate” ATO Messina 2 ( tutti i consiglieri di maggioranza escluso Gigante – il quale se n’è lavato le mani – più i due consiglieri di “minoranza” Arlotta e Campana, oltre a coloro che non erano presenti e quindi non hanno preso parte alla votazione – per esempio il consigliere Aquino- ).
L’estate è già arrivata, la spazzatura è sempre lì e ci costerà sempre di più, i servizi d’igiene pubblica resteranno un’utopia così come resterà pura velleità la vocazione turistica di Patti.

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