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Ciclo delle Favole Nere in un Mondo di Fumo

6 Novembre 2015 Arte Idee e Attualità


Ci siamo smarriti in un Mondo che non riusciamo più a leggere bene, tutto è fumoso e abbiamo perso la bussola. Le forme del pensiero sono cambiate perché mutate sono le realtà. Il cambiamento è sempre stato una costante nel corso della storia sì, ma la differenza sta nella velocità e nell’ampiezza degli orizzonti, nella bussola impazzita che non riconosce più direzioni. In un mondo sempre più complesso le insidie sono tante; bene si fa ad utilizzare il termine “sostenibile” rivolto all’economia, all’alimentazione, all’energia e all’industria, allo sviluppo globale insomma ed io questo termine lo estenderei anche al pensiero. Abbiamo bisogno di un pensiero sostenibile. Oggi (più di ieri forse) le vie del pensiero si possono smarrire, possono trasformarsi in mostri. Non è antistorico, ed anzi ritengo sia necessario, riprendere il bandolo del pensiero filosofico e tornare a rimuginarci sopra come nei secoli passati. Politiche e poteri cambiano e le dinamiche sociali divengono sempre più complesse. Anche le religioni classiche stanno man mano perdendo il proprio ruolo e non forniscono più direttrici certe; così, ad esempio. qualcuno, accantonata l’idea del paradiso e della reincarnazione, più pragmaticamente si affida alla speranza dell’immortalità data dai progressi scientifici, immortalità che sembra così vicina da venire e così lontana dall’essere possibile. Chissà poi come sarebbe un uomo immortale o dotato di una vita straordinariamente lunga… una cosa però non muta mai: “il sonno della mente genera mostri”.
Ecco, in queste poche parole, l’ispirazione, il succo del sogno/incubo che ha dato vita a questo Primo Ciclo delle Favole Nere in un Mondo di Fumo.

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