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Lo Hobbit- la desolazione di Smaug

9 Novembre 2012 Cinema


“Lo Hobit – La desolazione di Smaug” è il secondo capitolo della trilogia de “Lo Hobit”, ma è anche il primo film proiettato in 3D nel “Cinema Comunale Beniamino Joppolo Patti” del mio paese. Non solo per la qualità del film in sé dunque sono uscito dalla sala decisamente soddisfatto, ma anche per questa prima proiezione in 3D, oltretutto proposta – a fine dicembre dello scorso anno, con un nuovo e moderno schermo.

Vedere un film di Peter Jackson con questa tecnologia in realtà è sempre un piacere e un’emozione garantita; poterlo fare finalmente al proprio paese e con uno schermo che non ha nulla da invidiare ai migliori cinema italiani è senz’altro un valore aggiunto.

Parliamo ora, del film in questione che, come dicevo è il secondo capitolo della trilogia de “Lo Hobbit” (Lo Hobbit – La desolazione di Smaug”); in questo lavoro vi è molta più azione che nel precedente e, ovviamente, minor spazio dato alla narrazione. La poesia – che comunque contraddistingue sempre i lavori di Jackson quando si cala nel fantastico mondo di Tolkien – è stavolta quasi unicamente affidata alle seducenti fotografie di una Nuova Zelanda trasfigurata. Luogo, quest’ultimo, che il geniale filmaker è riuscito a trasformare in una Hollywood all’aperto elevata a potenza.

Notevole l’inserto di alcuni nuovi personaggi, quali, in testa, il drago Smaug che finalmente si vede nella sua interezza, l’elfo “femmina” Thranduil, capitano e guardia personale del re degli Elfi Silvani del Bosco Atro (personaggio questo interamente inventato da Jackson e personalmente molto apprezzato nonostante le critiche ricevute dai puristi dei romanzi di Tolkien) e Bard, barcaiolo di Pontelagolungo, personaggio eroico che ricorda da vicino il più noto Aragorn de “Il Signore degli Anelli”.

Nel complesso il film è forse meno epico, sia nei confronti dei tre de “Il Signore degli Anelli” sia del primo de “Lo Hobbit”, tuttavia prende perfettamente il suo posto come chiave di volta dell’immersione jacksoniana nel mondo di Tolkien. Non mi dilungo oltre con le parole in quanto ho già detto che qui la magia è tutta concentrata nella fotografia; non mi resta dunque che darvi un consiglio: assolutamente da vedere in 3D.

Scritto da: Armando Di Carlo

 

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