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Agli Oscar dominano “Birdman” e “Grand Budapest Hotel” e c’è anche Milena Canonero.

24 Febbraio 2015 Cinema News


Come sempre la notte degli Oscar regala spettacolo ed anche l’edizione targata 2015 non ha fatto eccezioni, con tutto il contorno di eccessi, esagerazioni e auto-celebrazione in pieno stile americano.
Frizzante la conduzione di Neil Patrick Harris, il quale, con la collaborazione di Anna Kendrick, si è lanciato in un incipit in stile musical arricchito soprattutto dalla performance – breve ma intensa- di Jack Black.

Tappeto Rosso in grande spolvero; per fortuna in questa edizione non si è visto nulla di particolarmente sgradevole, anche se c’è stato davvero poco spazio per la moda italiana. A predominare infatti sono stati Saint laurent e Dior con, rispettivamente, Dakota Johnson e Marion Cotillard. Ma il riscatto italiano non si fa attendere e arriva immediato, dove più conta, all’interno del cinema, con l’Oscar conquistato da Milena Canonero per i migliori costumi di “Grand Budapest Hotel” diretto da Wes Anderson (quest’ultimo rimasto sfortunatamente a bocca asciutta nonostante i tanti apprezzamenti e ringraziamenti), unica costumista ad aver vinto ben quattro statuette. Il primo successo della piemontese arrivò nel 1976 grazie ai costumi realizzati per il film “Barry Lyndon” diretto da Kubrick (per il quale aveva lavorato, nello stesso ruolo di costumista, nel film cult “Arancia meccanica”), poi nel 1982 con “Momenti di gloria” di Hudson e ancora nel 2007 per “Marie Antoinette” di Sofia Coppola; quattro vittorie su nove nomination sono certo un record di tutto riguardo. Ma Milena Canonero non ha lavorato solo all’estero, anche in Italia è stata molto presente, sia nel cinema che nel teatro, per questo è bello ricordare la sua collaborazione con il grande maestro Luca Ronconi, scomparso proprio ieri e i cui funerali si terranno domani in forma privata a Civitella Benazzone (PG).

Sbollita la delusione per le mancate nomination ad “Interstellar” per i premi che contano – che comunque ha ottenuto alcune briciole con l’Oscar ai migliori effetti speciali– mi sono goduto i meritati tre restanti Oscar al visionario e divertente film di Wes Anderson; a “Grand Budapest Hotel” sono infatti andati, oltre al già menzionato premio per i migliori costumi, quello per la scenografia, per la colonna sonora e per il trucco. Ma a farla da padrone è stato “Birdman”, vincitore anch’esso di quattro statuette d’oro per il miglior film, per la miglior regia, per la miglior sceneggiatura originale e per la fotografia. Tutti premi da me facilmente pronosticati dopo tutto.
Altro film uscito vincitore, con tre premi Oscar, è stato a sorpresa “Whiplash”; miglior attore non protagonista a J.K. Simmons, miglior montaggio e miglior montaggio sonoro.

Migliori attori sono stati invece nominati Eddie Redmayne e Julianne Moore; altra migliore attrice, non protagonista è stata Patricia Arquette. Il film straniero premiato è stato il polacco “Ida” (ricordiamo che non c’era alcun titolo italiano fra i finalisti) e ancora, miglior film d’animazione “Big hero 6”.

Armando Di Carlo

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